venerdì 28 settembre 2012

Churrascheria Aruanà

Ritornano i gamberotti nella città del mare e degli stagni, orfani dei loro superamici volati in giro per il mondo, ma determinati a non sfigurare di fronte alle prelibatezze della cucina cantonese e spagnola.
Il posto scelto è un locale brasiliano di nuova apertura che propone un'allettante offerta di un menu a buffet-mangi-quello-che-vuoi a 10 euro per pranzo. Cosa potrebbero chiedere di più i nostri squattrinati gamberotti?

L'intenditore e l'uomo in bagno, forti della stucchevole compagnia dell'Uomo del Dubbio, intraprendono il loro viaggio alla ricerca di una compagnia femminile che possa riempire il vuoto lasciato dall'intrepida Aiuolik. Seguendo il più tipico itinerario delle notti brave cagliaritane offriamo gentilmente un passaggio alla gentile Wonder Egua, che mostra avere tutte le caratteristiche degne di un gamberotto: ha pochi soldi, ti fa fare brutta figura quando la porti in giro, e soprattutto ha tanta fame.



Così il viaggio prosegue con l'uomo in bagno al volante che tenta di seguire le indicazioni dell'uomo del dubbio, un navigatore che propone a 10 metri da ogni bivio due alternative per la strada da prendere, entrambe sbagliate. Non si sa come arriviamo in piazza del carmine e dunque al luogo prescelto.

La prima impressione è certamente di quelle che lasciano un punto esclamativo seguito da un punto interrogativo: di fronte al locale è parcheggiata una limousine lunga una decina di metri, che ci fa chiedere quale sceicco o emiro fosse tanto interessato a questo buffet da dieci euro.
Entriamo, e dopo aver percorso due sale vuote e buie degne di un film di tim burton decorate con un tocco di crema di aceto balsamico, ci ritroviamo in un ampio salone dove appare in lontananza l'offerta del buffet in tutto il suo splendore. Nessuna traccia dello sceicco, al che i gamberotti si interrogano quale possa essere il reale motivo della limuosine all'ingresso. L'ipotesi più credibile, avanzata dall'uomo del dubbio, è che la limousine sia in realtà una trovata di qualche capocantiere che, non avendo a disposizione dei secchi di vernice pieni di macerie, tiene occupati i tre parcheggi consecutivi da dedicare alla ruspa per l'inizio dei lavori di scavo.

Il buffet è ricco e vario: fanno mostra di loro pietanze sia fredde, come salumi, sottoli/sottaceti, l'insalata di riso, cous cous con verdure, verdure grigliate (sì, erano fredde), sia calde, come un'ottimo stufato di fagioli e straccetti di manzo, manzo e pollo in umido, l'immancabile riso basmati e tante altre belle cose che la nostra memoria non può riportare.
La parte più caratteristica è certamente la zona churrasco, un bancone dove un vero brasiliano ci versa tutto quello che noi chiediamo direttamente dalla griglia (elettrica): manzo, pollo, salsicce, costine di maiale e chissà cos'altro la fortuna può portare.

Purtroppo a qualità del cibo non ha convinto del tutto i gamberotti e i loro amici, probabilmente per un gusto altalenante delle pietanze, che non sono parse in generale malvage ma comunque abbastanza anonime.
Anche la carne ha in generale abbastanza deluso: il taglio del manzo è di quelli sconosciuti dalle nostre parti se non per il bollito della nonna, ma la grande quantità di grasso permette alla poca polpa presente di mantenere una consistenza decisamente tenera. Anche la provenienza della carne sembra essere più locale che brasiliana ma, del resto, per 10 euro che cosa vogliamo? Pollo e salsicce sono discrete, chi ha assaggiato le costine le ha apprezzate. Una menzione d'onore va fatta ai vari condimenti proposti per la carne aggiungono un tocco di sapore anche là dove sembra latitare.

Per quanto riguarda l'ambiente, il ocale è abbastanza curato ma poco caratteristico, l'unica nota di brasile è data da delle proiezioni di cantanti e ballerine nel muro e dalla samba di sottofondo (forse un po' alta come volume). I camerieri rapidi e gentili per le bevande ma forse un po' insistenti per il caffè e i dolci meritano la sufficienza abbondante, mentre qualcuno si chiederà perché un buffet da 10 euro non ottenga i massimi onori per il prezzo: un po' perché i gamberotti sono notoriamente delle tanalle, un po' perché il totale pagato è stato di 13,50 euro per gamberotto, non tanto per le bevande (al giusto prezzo), quanto per un coperto da circa 2 euro a persona, non menzionato in alcun volantino pubblicitario, nè tantomeno in giro per il locale. Sarebbe stato più apprezzabile a nostro parere un buffet da 12 euro, chiaro, trasparente e comunque super economico!


Tabella di Valutazione

Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'uomo del dubbio 2.5  4.25   3.75  
Wonder Egua 3.5  4.5 3.5   3.5  
L'Intenditore Mascarato 3.5   4.75   3  
L'Uomo in Bagno 4.5   3   3
Media Totale  3.13   4.38   3.31   3.38 

mercoledì 26 settembre 2012

Kurz&Gut @Barcellona

Come fa notare Lo Spazzolatore Folle, a leggere i post dei gamberotti sembra che i super-eroi nati per salvare la pausa-pranzo si siano un po' montati la testa e siano diventati così ricchi da permettersi dei ristoranti "seri"... Per fortuna però lui ci riporta subito alla nostra vera natura con questo post super-ciccioso e con un tasso di colesterolo altissimo con questo post

Noi lo seguiamo con questo post barcelloneta che racconta di calorie, wustel, patate brave e ci riporta ai fast-food di gamberottiana memoria. Uno per tutti (tutti per uno) l'ineguagliabile (e qui molti possono aggiungere, per fortuna, se desiderano!) McDonalds che i gamberotti recensirono qui.

Il Kurz&Gut di cui parliamo oggi si trova nel centro commerciale Diagonal del Mar. Se siete amanti dei centri commerciali, come i compagni di mangiata di Aiuolik, Lilo e Stitch, saprete che ogni centro commerciale riserva tantissimi ristoranti e fast-food per accompagnare le compere con del (buon) cibo.


In questo caso i nostri eroi avevano in mente di provare un altro di questi ristoranti, ma alla fine non ne rimasero così colpiti come la prima volta che lo videro. Probabilmente è solo un fatto di marketing e chi ha fatto i menù non è riuscito a rendere appetibile il locale (per quanto il menù a pranzo sia molto conveniente). Così, dopo un'accurata selezione, scelsero un po' di calorie-tedesche accompagnate da un po' di birra spagnola.


Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 3 3 2 3
Lilo 3.5 4.25 3.5 3.5
Stitch 3 4 2.5 4
Media Totale 3.33 3.83 2.67 3.5
Partiamo dal voto più basso. L'ambiente, soprattutto a detta di Aiuolik, non è proprio niente di che. Atmosfera banale, tavoli senza coperto, ambiente frugale ma pulito. 
La cameriera one-woman-band doveva seguire da sola tutti i tavoli ma non per questo si è persa d'animo e oltre ad aver eseguito il suo compito molto celermente, per i canoni spagnoli ovviamente!, è sempre apparsa molto sorridente e ha accettato tutte le richieste dei nostri super-eroi (salsa sì, salsa no, voglio questo, no voglio anch'io quest'altro, salsa fuori, salsa dentro, etc.). 
Il locale non è economicissimo a detta della nostra eroina catalana, mentre i super-eroi cagliaritani-quartesi hanno trovato che invece non sia tanto caro. Per la trasparenza, riportiamo qui che per 2 birre piccole, 1 bottiglietta d'acqua e 3 piatti "composti" i nostri eroi hanno speso 35€. A voi giudicare.


Dal punto di vista del gusto, tutto nella norma. Niente di eccelso, calorie e colesterolo al punto giusto. Facciamo notare che il voto della nostra Intrepida è dovuto al fatto che non ha potuto valutare la crema catalana, dato che non fa parte dell'offerta del locale. Stitch però ha gradito la torta al cioccolato, anche se la Sacher è tutta un'altra cosa :-)


lunedì 24 settembre 2012

Cucina Cantonese

Quando un occidentale parla di cucina cinese di solito si riferisce alla cucina cantonese che invece e' solo una delle cosiddette otto cucine regionali. Iniziamo l'articolo con le tre FAQ piu' comuni (sul cibo), molte delle quali hanno il sapore di quando ti chiedono se in Sardegna sono arrivati i compact disk, o se ci e' gia' venuta l'idea di mettere dei tetti sui nuraghe.

1) Ma le mangiano le cavallette e le formiche?
R) In genere le mangiano quanto le mangiamo noi. Pero' c'e' da dire che in questa immensa nazione ci sono dei paesi dove, forse anche per esigenze che noi opulentissimi occidentali non conosciamo, non disdegnano niente che si muova. Nel nord della Cina in effetti, anche in metropoli come Pechino non e' raro trovare chioschi dove vendono spiedini con scorpioni lessati, bachi da seta fritti e bagarozzi alla piastra (li assaggeremo ad ottobre!). Ma questa e' solo un'altra conseguenza della loro praticita'. Di fatto gli insetti, oltre ad essere una forma di vita di estremo successo su questa tera, sono particolarmente benefici dal punto di vista nutrizionale. Sarebbe bene, in tempo di crisi cominciare ad abbandonare qualche tabu'.

2) E i cani e i gatti li mangiano? 
R) Stesso discorso di sopra. Riguardo ai cani c'e' da fare un appunto particolare. Prima erano piu' comuni come cibo, ma da quando sono diventati piu' popolari come animali domestici, la loro carne sta scomparendo dalle strade anche dei centri rurali piu' popolosi. Insomma, quello che mangiamo o no, e' alla fine questione di moda, di tabu', di espressione sociale. Noi italiani che come tolleranza nei confronti del libero pensiero siamo dei trogloditi, mandiam via Bigazzi perche' parla delle ricette co' gatti anziche', suvvia, co 'onigli.. Io sono molto meno tollerante nei confronti di chi lascia la roba nel piatto. Basta non ordinare tutto quello che si trova sui menu.

3) Gli involtini primavera ce li hanno anche loro?
R) Era anche una mia curiosita'. E copio la risposta che ho dato alla mia super collega:
Esistono eccome. E incredibilmente si chiamano anche qui involtini primavera (tutto il resto ha dei nomi da libro fantasy). Unica differenza: nei ristoranti della nostra ex-patria ne esistono solo di un tipo, credo ci sia una macchina che li produce e li spedisce via posta in tutta europa, qui ne esistono centinaia di tipi per forma, dimensione e contenuto. In generale l’involucro e’ piu’ croccante, non fritto, ma come si vede qui ce ne sono anche fatti con pasta di riso. Nella cucina cinese cinese in effetti non sono comunissimi, io li avro’ mangiati una o due volte, lo sono di piu’ tra i thailandesi e i vietnamiti.
E non so se mettono i vecchietti negli involtini primavera. Ma se gli involtini escono cosi' buoni allora e' il caso di cominciare a considerare delle forme di prepensionamento piu' originali. 

La cucina Cantonese schiera nelle sue file piatti vari e salubri. Bruce Lee durante lo studio delle tecniche di fitness e di alimentazione continuava a preferire la cucina asiatica a qualsiasi altra. Particolarita' sono la rarita' degli ovini, e la presenza copiosa di arti e becchi di volatili. Nel 1986 il principe Philip commento' che: se ha quattro gambe e non e' una sedia, o due ali ma non e' un aereo, o si muove sott'acqua ma non e' un sottomarino, allora i cantonesi se lo mangiano. Frase che rispecchia anche la mia filosofia culinaria, ma apparsa in libri poco filosofici come "The Most Stupid Words Ever Spoken" 
I piatti sono davvero troppi, e i ristoranti non ti deludono mai. D'altronde io vado sul sicuro, qualsiasi cosa prenda, un piatto di  炒面 (noodles saltati) nell'ordine ce lo infilo. E sono subito in paradiso.
Allora per l'articolo ho deciso di costruire il pasto cantonese migliore del mondo. Perfetto dal punto di vista alimentare e filosofico. Una specie di Feng Shui del cibo. Per crearlo mi sono fatto aiutare dai cuochi del mio ristorante preferito al Choi Ming Estate, che sanno soddisfare perfettamernte le esigenze di uno che mangia anche il cartone fritto ma e' esigente come una vecchia zitella acida.
Ci troviamo al 将军澳. Il menu che ho creato e' basato sulle 5 componenti della natura: acqua, aria, fuoco, terra e metallo. Percio' ho scelto qualcosa che vivesse in acqua (il peeesce), qualcosa che vivesse in aria (il piccione), qualcosa che vivesse in terra (il manzo), qualcosa che vivesse sul metallo (i chaomian quando li saltano), qualcosa che vivesse nel fuoco (il te' al gelsomino che servono puntualmente a temperature da pomodorino palla di fuoco).

Mi faccio aiutare in quest'impresa da un esperto del settore dal palato raffinato, esperto particolarmente nel settore rosticceria, il simpatico Apollo Ariosto. Volete vedere i nostri voti? Li volete vedere? Non vi hanno stufato ancora? Ok eccoli.
Tabella di Valutazione
GustoPrezzoAmbienteCortesia
Lo Spazzolatore Folle4.92444
Apollo Ariosto4444
Media Totale4.46444
Strani eh? La staticita' di Apollo che ha apprezzato tutto ma e' anch'egli intimidito dal 5. Ma questo 5 si da o non si da... molti continuano a chiedermi. E anche qui, da bravo studente pigro, incollo una risposta d'altri tempi

I.A.) Vabbe' dai, i voti servono per far capire di che si parla non solo per darci un tono? Mmmm forse mi sono montata la testa? Però potevi anche fargli dare un 1, ah no scusa, è un po' come il 5 "non si da mai" :-P

S.F.) Si da si da... ma bisogna sapere quando darlo. Metti che un giorno mangi il cibo piu' buono della tua vita e dai 5. La volta dopo ti servono lo stesso cibo ma su una bella Giapponese nuda... e la' non sai piu' che voto dare perche' dopo il 5 non c'e' niente :) Lo daremo il 5, ma solo il giorno del Nyotaimori ;)

Quindi, spezzo la monotonia di questa tabella con un meritatissimo quasi 5. Le carni, i sapori, sento qualcosa dentro che neanch'io so come. Ebbene, se mi avessero servito il piccione sulla ragazza del Giappone il 5 sarebbe stato pieno! Facciamoci un'ultima bevuta, alla salute.


E con questo, dopo il grande successo del blog di cucina, che veniva seguito da numerose unita' di persone, mi prendo una laurea onoris causa in filosofia della cucina creativa.

lunedì 17 settembre 2012

America

Si parlava tra gamberotti di panozzi, patatine e coca coca coca! Siccome ferragosto e' passato corriamo verso qualche metropoli commerciale locale, tra i pochi posti fuori dall'America dove si possono trovare tutte le catene di fast food piu' famose. Visto che di pomeriggio ci aspetta una camminata di diecimila chilometri tra le scimmie del Kam Shak, abbiamo bisogno di energie sotto forma di grassi polisaturi, zuccheri rinforzati e lipidi colesterolici di quelli che se non ti fanno saltare le coronarie, ti gonfiano come un tacchino il giorno dell'indipendenza. Decidiamo cosi' di fare un'estemporanea che ci consenta di capire come da queste parti si tratta un tipo di cucina che con tutto il resto non c'azzecca proprio nulla.
Con il nostro amico Bruce Keth, impareggiabile collega americano del piu' famoso rosticcere Apollo Ariosto che sta per raggiungerci a Hong Kong, costruiamo un programma della giornata che proverebbe i fisici piu' dotati:
  • Colazione al Mc Cafe'
  • Pranzo al Burger King, O Kinger Burg come lo chiamo quando ho gli incubi
  • Merenda al Kentucky French Chicken
  • Cena al Pizza Hut
Purtroppo notiamo un'assenza clamorosa, la mitica anna dai capelli rossi pippi calze lunghe Wendy, la mia catena di hamburger preferita. Da quello che ne so, non va all'estero volentieri ed e' davvero un peccato.
Nota che noi gamberotti abbiamo gia' giudicato il McDonald una volta (piu' d'una in realta') con i nostri metodi asettici, scientifici e professionali. A mio parere il signor Mc riesce davvero a mantenere inalterato il sapore dei suoi panozzi in tutto il mondo. Questo e' possibile grazie al fatto che ormai i suoi cibi sono la convergenza evolutiva di prodotti creati in base a delle formule chimiche ben precise. Tali composti soddisfano esettamente le varie percentuali che il nostro palato esige, e pure la vista, in base a delle analisi di mercato precise ed estremamente accurate. Ad esempio ricordo di aver letto due o tre pubblicazioni su Nature a proposito del perche' la sottiletta deve essere messa sopra e lontano dal picles e non viceversa con grafici sull'ordine con il quale i denti devono affondare i vari strati. Numeri da capogiro insomma.
E' interessante notare che non esistono panini speciali cinesi. Alcune catene in aggiunta ai menu classici offrono tra le pietanze dei risotti ai funghi e altri commestibili dal profilo orientale che vengono consumati prevalentemente da genitori che portano a malavoglia i figli a mangiare schifezze occidentali. Cambia solo una cosa: il prezzo che qui come nel resto delle cibande e' molto basso rispetto all'Italia. Un Big Mac Menu costa 30HKD, circa 3 euro.
Comunque colazione buona, con le frittelle, lo sciroppo d'acero, uguali identiche a quelle che si consumano in America, tranne per il fatto che la' ti danno una scodella con il burro, e dei termos pieni di sciroppi, non solo d'acero ma di cioccolato e tutto il resto. A noi hanno dato un shampo in omaggio, lo useremo dopo la sudata, o lo berremo in caso di disidratazione.
Buono anche il caffe' latte. Al caffe' americano ci si deve fare l'abitudine, sottolineo che la sua natura puo' essere compresa solo dopo aver percorso migliaia di chilomentri in una tirata. Il cappuccino te lo scordi giustamente, ma non siamo in Italia e tutto sommato il risultato e' ottimo.
La mattinata passa come al solito molto in fretta dopo una bella passeggiata al porto, tra tutti i negozi, centri commerciali, parchi, a fare shopping, e vedere la manifestazione della settimana, ovvero i cento anni dalla nascita di Doraemon.
Dopo aver abbracciato una cinquantina tra Doraemon, Nobita, Shizuka, e compagnia, ci spingiamo dunque verso il Burger King. Ordiniamo il nostro hamburger che, come ci faceva notare Micheal Douglas in un giorno di ordinaria follia, non ha niente a che fare con le figure, e che a me mi ha deluso prepotentemente.
Il prezzo anche qui buono e gli hamburger (alcuni) grandi. Ma il big wopper non ha niente a che fare con il Big Obesity Wopper Fatty Uncle Sum che si mangia nei Burger King autoctoni. Io mi aspettavo un panino che non finisci in 10 morsi come questi cuccioloni che ti danno negli altri posti. Un hamburger solo non mi aveva mai soddisfatto fino a quel giorno. Ma forse fu anche merito della cocacola che in America puoi versarti dalla spina finche' vuoi. E dopo i due litri cominci a vedere gli elefantini forma di marsh mallows rosa. O forse erano le patatine che mi erano state servite in un secchio per le pulizie... insomma nessuna particolare sorpresa neanche qui.
Questo era un buon hamburger per carita', ma se guardiamo ar cabello il picles era eccessivamente agro e troppo poco dolce, e bruttissima sorpresa il bicchiere della cocacola riempito con un presuntuosissimo doppio fondo di ghiaccio.
Dato che abbiamo passeggiato tutto il resto della mattinata tra gli stupendi grattaceli del 100 flooors (citazione anroidiana) e il Moon Tower e poi fino a tutti i quartieri di Nathan Road, dal Gold Fish market al tempio di Tian Hau, fino ad arrivare al Kowloon Park, ci e' tornata la fame, quindi terza tappa americana al Kentucky French Chiken al gigantestico Harbour City (ci entri in un quartiere e ci esci dall'altro).
In realta' abbiamo preso solo uno stuzzichino, conoscendo un simpatico signore che lavora al ToyRUs dove siamo andati subito a giocare. Il piu' grande negozio di giocattoli del mondo, per inciso, quelli che probabilmente toglieranno piu' bambini dalle strade di chiunque altro. Forse era meglio quando gli si vendevano le sigarette di cioccolato. Siamo quindi riusciti a trovare l'uscita solo dopo parecchi giorni.
Ovviamente abbiamo preso le mitiche alette del signor Kentucky. Mia cuggina sarebbe troppo gelosa, ma quando glielo aprono a Firenze? E cosi' con abbastanza calorie per arrivare a Kam Shak correndo, ci inoltriamo nella selva oscura del parco delle bellissime scimmiette.
Di sera dopo aver provato a bruciare tutte le calorie accumulate (invano) perche' sentivo ancora delle energie spaventose e comunque la forma del mio corpo stava gia' cambiando in un megadonuts simpsoniano... a proposito e perche' stamattina non siamo andati da Dunkin Donuts??
Arriviamo a Pizza Hut, e per prima cosa ci scaldiamo lo stomaco con un buon minestrone tipico di non so dove e una zuppetta di formaggio e pancetta. E poi facciamo fare un bagno turco al tutto con una bella pepsi congelata.
Lo stomaco ancora non capisce, cerchiamo di tenerlo a bada con i mitici fish and chips che sono stati coraggiosamente inseriti da wikipedia nell'elenco dei piatti tipici della cucina americana.
Ed infine voila', la "pizza". Buona, bella, e saporitissima. Non siamo proprio riusciti a trovarne una che non avesse l'ananas in mezzo, ma qui almeno veniva parzialmente nascosto dalla salsiccia. Niente a che fare con la Pizza Hawaiana presa da me e dall'intenditore su un traghetto, in un caldo giorno, sbronzi, al ritorno da Ibiza. Ricordiamo ancora quella pizza come uno dei peggiori momenti culinari della nostra vita. Infine, completamente differente dalla pizza come la conosciamo noi. Nonostante la sua veste, ripiena di goduria e di sapore, un alimento barocco come questo non ci fara' mai rimpiangere la vera pizza, che c'e' poco da fare, e' un'opera d'arte che non si scimmiotta.
A chi votiamo? Non so, all'America? Alla perenne esportazione di democrazie in tutti e solo i fazzoletti di terra del mondo che sovrastano ricchezze fossili. A un premio nobel costretto ancora in guerra dopo 11 anni alla ricerca di armi chimiche che ci sembra di capire non ci sono? A un paese che si e' infilato con due portaerei nella disputa delle isole Diaoyu che praticamente sono due scogli (sara' mica per il giacimento di metano)?. Votiamo Pizza Hut, va!

Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
Lo Spazzolatore Folle 3.75 4 3.5 4
Bruce Keth3.53.544
Media Totale 3.83 3.75 3.75 4

Non c'e' che dire. Noi gamberotti adoriamo tutte le cucine del mondo, e un ritorno all'occidente cosi' prorompente ci voleva pure. Ma questo post appesantisce solo a leggerlo, dopo la pizza che abbiamo rigorosamente chiesto doppio spessore con doppio formaggio e tutto il resto del fritto e che poi ho mangiato praticamente da solo, il mio fegato ha cominciato a bussare per chiedere se domani potevamo pulire tutti i locali interni con una bella zuppetta.

mercoledì 12 settembre 2012

La Fonda del Port Olimpic @Barcellona

Tra le tante teorie della nostra intrepida eroina, c'è quella de "la vita è troppo breve per"... Sì, perché secondo lei la vita è troppo breve per andare in vacanza due volte nello stesso posto, leggere due volte lo stesso libro, mangiare due volte la stessa pietanza (MuVarA del resto ha questa filosofia)... Ci sono poi delle eccezioni: città che hanno lasciato il segno e in cui ci piacerebbe tornare più e più volte, libri che si possono rileggere in diversi periodi della vita per carpirne aspetti diversi, ricette che sono così buone che non si smetterebbe mai di prepararle...

La teoria suddetta vale anche per "la vita è troppo breve per mangiare sempre nello stesso ristorante" e qui lo spirito gamberotto si nota subito! Ci sono però delle eccezioni e il ristorante di cui parliamo oggi lo è. 


La prima passeggiata al Port Olimpic di Barcellona, l'Intrepida Aiuolik la fece con l'Uomo in Bagno e, non sapendo ancora che in quella città ci sarebbe andata a vivere, ma poiché l'Uomo in Bagno iniziava quel giorno il suoi 3 mesi (poi diventati 6) in terra catalana, gli disse "se vengo a trovarti, veniamo a mangiare in uno di questi ristoranti". 


Detto, fatto. Quel primo pranzo al Port Olimpic fu nel ristorante La fonda del port olimpic in occasione della riscossione da parte di UB di un pranzo "dovutogli" perché fece da agente immobiliare ad Aiuolik. In quella prima occasione, i nostri eroi scelsero un menù, di quelli dove con 26 euro mangi così tanto che poi sei costretto a girar tutta Barcellona a piedi (e in effetti fu quello che più o meno fecero i nostri eroi quel giorno).


Ci fu poi una seconda volta, sempre con UB, ma per cena e per il compleanno di UB che, fra l'altro, di lì a qualche giorno sarebbe ritornato a Cagliari. Per quella seconda occasione, arrivarono alla Fonda portati da una missione "scegliamo il menù che ci offre il bogavante" (ovvero l'astice, ovvero colui di cui si è parlato abbondantemente qui).


Ci fu poi una terza volta, questa volta con Lilo e Stitch a cui Aiuolik aveva promesso una buona paella. Ora, sarà anche vero che la paella a cena è una cosa da turisti, ma Aiuolik, nelle vesti di padrona dell'E3B, aveva il dovere morale di far assaggiare la paella ai suoi ospiti e di far loro compagnia con un riso in brodo con verdure e baccalà.


Veniamo dunque ai voti, con i pareri di tutti anche se partecipanti a eventi differenti.


Tabella di Valutazione
Gusto Prezzo Ambiente Cortesia
L'Intrepida Aiuolik 4.75 3.5 3.75 3.75
L'Uomo in Bagno 4.75 3.5 3.5 3.5
Lilo 4.5 4.5 4.5 4.5
Stitch 4.75 3.75 3.5 4
Media Totale 4.69 3.81 3.81 3.94


Come si è detto, la teoria "la vita è troppo breve per..." può avere delle eccezioni, in questo caso solo a guardare la tabella qui sopra capite perché in questo caso si è fatta un'eccezione!
Camerieri numerosissimi e sempre attenti a tutto, tant'è il "-" di Aiuolik nella cortesia lo prendono solamente perché in tutto il Port Olimpic c'è l'insana abitudine di catturare il cliente che passa di lì. Sì, lo fanno tutti, certo, se passi di lì è perché stai cercando un ristorante...però Aiuolik preferisce leggersi il menù in tutta calma e decidere autonomamente.
L'ambiente riserva diverse possibilità. Si può stare al "chiuso" in una struttura in legno rinfrescata d'estate da numerosi ventilatori e riscaldata in inverno da numerose stufe a gas, o stare all'aperto, con stufe e ventilatori all'occorrenza.
Il prezzo, secondo noi è onesto. Certo, non è un ristorante da Gamberotti, è proprio un ristorante, dove si può arrivare a spendere veramente tanto a seconda della portata di pesce che si prende e anche la paella con l'aragosta costa attorno ai 30 euro. C'è però da dire che le porzioni sono super-abbondanti. Lilo e Stitch hanno cenato con una paella in due e non hanno avuto di certo fame...


Per chi vuole andare sul "turistico", il menù del giorno offre diversi antipasti, un secondo e un dolce per 26 euro, non poco ma neanche molto considerate le porzioni abbondanti e la varietà di cibo, praticamente tutta di mare.


Veniamo dunque a quello che a noi interessa veramente. Il gusto! I due gamberotti (IA e UB) non hanno dato 5 "perché non si da" e anche perché la crema catalana non è la migliore che abbiano mangiato. Lilo e Stitch hanno ugualmente apprezzato la loro paella e, vista la sua abbondanza, non hanno neanche fatto compagnia ad Aiuolik con un dolcetto che si è quindi dovuta mangiare da sola...


Riassumendo. Menù del giorno 26 euro a cui vanno aggiunte le bibite. Prezzo per 1 paella mista, 1 riso in brodo con verdure e baccalà, 1 gelato croccante, 1 coca-cola, 1 bottiglia da 1 litro di acqua: 38,33 euro.



lunedì 10 settembre 2012

SaiKung

SaiKung e' la penisola piu' ad est della regione dei New Territories di Hong Kong. Prende il nome (o lo da?) dalla citta' di SaiKung che si trova nel sud. Si bagna sulla costa e ospita il famosissimo SaiKung fish market, che oggi andremo a visitare, sperando che non buttino il gamberi rotti a mare.
La penisola di SaiKung e' particolarmente famosa per essere uno dei posti piu' incontaminati di HK. L'accanimento urbanistico non e' riuscito a spingersi fino a qui, probabilmente anche per l'eccessiva rigidita' dei profili montagnosi di stampo vulcanico che proteggono la baia. Si e' frenato molto lo sviluppo edilizio dopo lo spostamento dell'aereoporto nel nuovo terrapienato a Lantau, cosicche' da citta' che ospitava i servizi aereoportuali questa e' tornata ad essere il vecchio villaggio di pescatori di un tempo. Che neanche scendono dalla barca: tu scegli il pesce, loro te lo squamano e te lo smazzano perfettamente in due secondi, poi con un retino te lo passano e si prendono i soldi.



Un'altra delle caratteristiche di questo posto infatti, e' proprio il porto dei pescatori, che e' rimasto pressoche' intatto dalla sua nascita. Da qui e' facilissimo prendere barche di qualsiasi tipo, dagli zatteroni, agli water jet, a dei barconi baraccopoli guidati da una sola vecchietta che vi tira dentro e vi porta felice a visitare tutte le mille piccole incantevoli isole che si scorgono dalla baia. Si incontra anche il matto del villaggio, un simpatico tedesco che dal giorno che hanno tolto l'aereoporto non e' piu' riuscito a tornare a casa. Otto Vasken, che guida dentro al suo frigo perche' dice che vuole tenere il pesce fresco. Mah.

Insomma, oggi abbiamo voglia di fare una bella passeggiata fino al fisherman village per onorare il posto, imho, piu' bello di tutta la penisola di Hong Kong. E' il piu' bello per i seguenti motivi:
  • I centri residenziali della parte piu' HKnese della penisola sono organizzatissimi e ottimamente serviti dai trasporti
  • Nonostante sia estremamente vicina al centro e' lontana dal caos cittadino e ben protetta dal sistema collinoso e da una vegetazione che da respiro alla vista (in pratica in 10 minuti si raggiungono sia HK che i parchi)
  • Ci si trova il picco piu' alto della penisola e ci passano tutti i piu' bei percorsi di Hiking, il piu' lungo e' di quasi 50 km
  • Tra le altre, comprende la spiaggia di Clear Water bay, indubbiamente la piu' bella e limpida di Hong Kong
  • Il villaggio dei colleghi pescatori e' uno dei miei posti preferiti, non solo la baia, ma tutto il centro dove si passano dei piacevoli fine settimana
  • Ultimo, perche' ci abito io e ho amato questi luoghi fin dal primo giorno.
Per raggiungere il villaggio dei pescatori, il mezzo piu' comodo e' un bus che passa davanti alla HKUST (The Hong Kong University of Science & Technology) e derapando tra strade streettissime da la possibilita' di godere del panorama. Molti HKnesi visitano SaiKung Town per piacere, ma molti hanno la' la loro casa al mare, altri ci vanno solo per fare un bagno nelle bellissime spiagge, e tutti passano al porto a comprarsi almeno due o tre tonnellate di pesce fresco.

SaiKung ospita ristoranti di vario tipo, molti di loro ovviamente a base di pesce, ma anche qui si trova di tutto, dal Frigo Mix alla peperonata di Tonno, dalla Bombarda al Kebab. In piu' come ovunque altrove e' possibile passeggiare senza mai avere fame, fermandosi nei mille chioschetti della "Food Street" nota ai piu' come Sik Gai, dove si puo' avere un assaggio di tutto a prezzi piu' bassi rispetto ai ristoranti.

Chiedo ad Otto Vasken che mi passa con il frigo sotto l'ascella, se gli va di invitarmi a un ristorante che fa terrazza sul porto e insieme decidiamo di assaggiare un paio di piatti leggeri, che so, dei trilobiti, che ci facciano rilassare dopo gli spizzichi presi qui e la'. Il ristorante come tanti altri mette in mostra le foto di molti personaggi famosi che lo hanno visitato (trovate il personaggio misterioso).

Ordiniamo subito le ostriche per farci fighi sulla terrazza sul porto. Ma non troviamo nessuna perla, percio' proseguiamo con un contorno di lingue di oca. Queste sono molto comuni nella cucina cantonese, vengono servite insieme a tutto il becco, ma non si possono mangiare a mo di cozza perche' la lingua delle oche ha l'osso.
Come piatto a base di pesce ci scegliamo dei granchioni al burro (黄油蟹) che con le chele ci chiedevano prendi quello a fianco, prendi quello a fianco. Ti prego, io mi voglio godere un po' la vita adesso, non posso stare con te, anche se per me sei la persona piu' importante. Ma noi, spietati, e me ne vergogno davvero, non ci facciamo scrupoli, perche' abbiamo una missione, dare dei voti alla gente, giudicare, e far finta di saperne.


Passiamo ai voti

Tabella di Valutazione
GustoPrezzoAmbienteCortesia
Lo Spazzolatore Folle43.543
Otto Vasken4333
Media Totale43.753.53

Tutti i sapori sono genuini, sembra piu' del solito. Ma l'odore del mare che inebria i pensieri cambia le nostre percezioni, ne dobbiamo tenere conto. Come al solito quando si mangia cibo ucciso e messo direttamente sul piatto, il prezzo e' piu' alto di quello convenzionale, credo siamo arrivati addirittura ai 30 euro stavolta. Ma dire che ne vale la pena e' come dire Veltroni puo' fare quelle tirature solo in un paese come l'Italia.
Ciao ciao dal granchietto della felicita'.